Un potente teatro-danza sull'oppressione, la resistenza e la ricerca della propria voce. Ispirandosi alla musica marocchina Aïta - allo stesso tempo un grido contro l'ingiustizia e una celebrazione della resilienza - l'interprete intraprende un viaggio fisico per rompere gli schemi dell'oppressione.
Il corpo diventa un palcoscenico di lotta: porta le tracce delle costrizioni storiche e sociali, ma è anche uno strumento di ribellione. Tra tradizione e modernità, storia personale e patrimonio collettivo, si sviluppa un'ossessionante interazione tra movimento, rituale e suono.
Aïta è un grido contro il silenzio, una danza di ribellione e un omaggio a coloro che hanno avuto il coraggio di alzare la voce, allora come oggi.
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